Deco Industrie: fatturato in crescita del 17,5% che arriva a 228 milioni di euro
I dati presentati all’assemblea generale ordinaria dei soci
Si è svolta lo scorso 22 dicembre a Bagnacavallo l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci di Deco Industrie, la cooperativa con sede a Bagnacavallo (Ra) con stabilimenti in Emilia e in Romagna che produce prodotti alimentari e per la detergenza che consta in più di 600 lavoratori di cui 232 soci.
I numeri: il fatturato di gruppo previsto per il 2023 si attesta intorno ai 228 milioni di euro (erano 197 milioni nell’anno precedente) con un incremento del +17,5%. Il margine operativo lordo è di 28 milioni (era 1 milione nell’anno precedente) e il risultato netto gestionale supera i 18 milioni di euro (era in negativo di 5 milioni nel ’22). Il budget 2024 prevede un fatturato di 220 milioni di euro, con un margine lordo di 16 milioni e un risultato netto di 7,5 milioni.
“Quello che sta per terminare - dichiara Stanislao Fabbrino, direttore di Deco Industrie - è stato un anno in cui non ci siamo fatti mancare niente: dopo l’aumento dei costi delle materie prime del 2022, abbiamo visto l’alluvione, anzi a Bagnacavallo ne abbiamo subìte due distinte. Grazie alla collaborazione di tutti, ci siamo rialzati e abbiamo fatto tornare operativo lo stabilimento in tempi molto brevi e questo ci ha consentito di limitare i danni. Lo scorso anno ha visto un aumento vertiginoso dei costi di produzione, nel 2023 i costi sono diminuiti e al contempo abbiamo potuto finalmente adeguare i prezzi di listino, questo ha portato una forte crescita che non ci aspettiamo che si possa riprodurre con le stesse grandezze anche negli anni successivi ma che ci restituisce positività per il futuro”.
"Nel corso del 2023 - ha dichiarato il presidente di Deco Industrie, Antonio Campri - ci siamo dotati della “Certificazione per la Parità di Genere”. Accompagnati da Federcoop Romagna, ci siamo dotati di una serie di indicatori di prestazione inerenti le politiche di parità di genere all’interno di Deco. Uno strumento in più, che ci tengo a sottolineare è volontario, che ci permetterà inizialmente di ridurre e in futuro di eliminare la disparità di trattamento tra uomo e donna. In una realtà come quella di Deco Industrie in cui più del 33% dei lavoratori è composto da donne, la sensibilità verso questo tema è urgente e imprescindibile. Anche per il 2024 molta attenzione daremo agli investimenti, soprattutto per il benessere e la sicurezza dei lavoratori, la qualità dei prodotti e l’adeguamento alle nuove norme”.
“Nel 2023 - ha dichiarato Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale, ospite dell’assemblea - più volte ci siamo visti, anche in momenti drammatici. Quella di Deco Industrie è una realtà emblematica per il mondo della cooperazione perché in essa si rispecchiano tutti i principi fondativi della migliore cooperazione”.
Nel corso dell’assemblea è stato presentato il Piano Industriale realizzato con la collaborazione di Ernst & Young che ha inquadrato le nuove sfide che Deco si darà: ulteriore aumento della qualità dei prodotti e confermare la propria affidabilità nel percepito dei clienti.
L’assemblea è stata infine l’occasione per consegnare una borsa di studio di 500€ a Giulia Bernardi per essersi distinta positivamente nel suo percorso scolastico, una targa ai lavoratori che sono andati o andranno presto in pensione (Francesco Asturi, Enrico Berardi, Stefano Borghi, Claudio Carattoni, Stefano De Paoli, Claudio Minghetti, Davide Taroni, Mauro Ugolini e Mauro Vignoli) e a quelli che celebrano i 30 anni in azienda (Donatella Bandini, Roberto Tondini e Nicoletta Matteucci).
All’assemblea erano inoltre presenti: Mario Mazzotti e Giovanni Monti (rispettivamente ex presidenti Legacoop Romagna ed Emilia Romagna), Paolo Lucchi e Daniele Montroni (rispettivamente presidenti di Legacoop Romagna ed Emilia Romagna), Lorenzo Cottignoli (presidente Federazione delle Cooperative), Mirco Bagnari (responsabile settore industriale Legacoop Romagna). Era inoltre presente il collegio sindacale composto da Piero Brandolini, Laura Macri e Michela Succi.